Per il tecnico
A1. CALCOLO ASSORBIMENTO IN SITUAZIONE NORMALE E AUTONOMIA IN ASSENZA DI CORRENTE arrow_drop_up
Tutte le centrali collegate alla rete elettrica sono dotate di alimentatore con batteria tampone ed erogano corrente per rivelatori, sirene autoalimentate e combinatori telefonici, oltrechè per mantenere in carica la batteria: per evitare sicuri problemi nel tempo è necessario porre la massima cura nel dimensionamento corretto del carico di corrente di un impianto.
Alimentatore: la tensione di funzionamento e la capacità dell'alimentatore sono dichiarate dal costruttore sull'etichetta dell'apparecchio.
Nel caso di apparecchiature funzionanti a 12V nominali, con prevista batteria in tampone, l'alimentatore deve erogare corrente alla tensione di circa 14,5V, per consentire una corretta carica della batteria. La corrente erogata deve essere sufficiente per alimentare tutto il sistema in presenza di tensione di rete 230V AC: questo significa che occorre sommare tutti i consumi di corrente delle batterie e delle altre apparecchiature installate, centrale compresa, per ottenere il consumo medio di un impianto in condizioni di normale funzionamento: il suo valore deve essere pari o inferiore all'erogazione dell'alimentatore, considerata prudenzialmente all'80% di quella nominale.
Batteria: nei sistemi di allarme si usano prevalentemente batterie ermetiche ricaricabili al piombo con tensione 12V e corrente dichiarata dal costruttore: maggior corrente significa maggiori dimensioni, pertanto la scelta è conseguente allo spazio disponibile in centrale.
La batteria in tampone è sempre obbligatoria, poiché serve a garantire il funzionamento dell'impianto in caso di assenza di corrente, ed anche a fornire la maggior corrente necessaria al sistema in caso di allarme.
La qualità della batteria è molto importante per l'efficienza del sistema, così come la sua integrità: le batterie ricaricabili hanno una vita media di circa 4-5 anni, pertanto vanno controllate e sostituite dopo tale periodo anche se paiono integre.
L'assorbimento di ogni batteria è variabile, in funzione del suo stato di carica: le norme vigenti stabiliscono che la corrente minima disponibile per una batteria sia il 10% del valore nominale.
Silentron indica sempre il tipo di batteria da utilizzare: qualora vi sia la possibilità di usare tagli diversi, le istruzioni della centrale riportano una tabella per il calcolo dell'autonomia e conseguente capacità della batteria, in funzione degli accessori installati.
Problemi di alimentazione: l'errato dimensionamento dell'alimentazione, carenza di corrente o insufficiente tensione, è sempre causa di problemi. Una alimentazione errata comporta che qualunque piccolo disturbo sulla rete elettrica si rifletta sulle apparecchiature elettroniche, provocando difettosità casuali ed incomprensibili; una batteria esausta o un alimentatore difettosi possono comportare falsi allarmi o impossibilità di tacitare l'impianto in allarme, difficoltà di inserimento/disinserimento ed altre amenità spiacevoli.
Attenzione! Su qualunque impianto di allarme, le anomalie non riconducibili ad un effettivo guasto di qualche apparecchio sono quasi sempre causate da problemi di alimentazione!
Calcolo dell'assorbimento medio: utilizziamo un esempio per meglio far comprendere il corretto dimensionamento di un tipico impianto via cavo ad uso residenziale in condizioni di "pronto all'uso".
Esempio 1: | centrale con alimentatore 14V 1A (dati di targa) - disponibilità prudenziale 80% = 800mA |
a) consumo della centrale 80mA + consumo della tastiera (20mA) + batteria 12V 2,2Ah (10% = 220mA) | |
b) consumo dei rivelatori: 4 apparecchi ad infrarossi (60mA) + 1 a doppia tecnologia (30mA) + 5 contatti magnetici (0mA) | |
c) consumo della sirena autoalimentata con batteria interna: scheda (5mA) + batteria 12V 2,2Ah (10% = 220mA) | |
d) la perdita di corrente data dalla resistenza dei cavi, che può essere trascurata se i conduttori sono di diametro adeguato, almeno 0,50mm, e lunghi non più di 50m., ma può diventare influente per cavi di minor diametro e maggior lunghezza. |
Caso 1) | Consumo di corrente del sistema: 635mA = dimensionamento corretto |
Caso 2) | Consumo del sistema con 12 rivelatori doppia tecnologia alla voce b): 905mA = dimensionamento critico |
Caso 3) | Consumo di corrente del sistema con batteria 12V 6,5Ah in centrale: 1060mA = dimensionamento errato |
Calcolo dell'autonomia in assenza di corrente di rete 230V: in assenza di corrente il sistema sopra citato funziona grazie alla sola batteria della centrale; quella della sirena non alimenta mai il sistema, ma solo la sirena stessa. Avremo:
Caso 1) | Corrente disponibile calcolata all'80% di quella nominale (norme EN): 1760mA Consumo di corrente del sistema: 635mA Autonomia in ore: 2h 46m = insufficiente (la norma EN 50131.1 prevede minimo 12 ore di autonomia in assenza di rete ai livelli di sicurezza 1 e 2 e 60 ore ai livelli 3-4, pertanto il sistema così concepito non è conforme alla norma. |
Caso 2) | Autonomia in ore: < 2h = insufficiente |
Caso 3) | Corrente disponibile calcolata all’80% di quella nominale (norme EN): 5200mA Consumo di corrente del sistema: 635mA Autonomia in ore: 8h circa, comunque insufficiente, oltre ad errato dimensionamento dell’alimentatore. |
Conclusioni: per rispettare la norma vigente ed avere un sistema stabile nel nostro esempio occorre aumentare sensibilmente la potenza dell’alimentatore e usare una batteria da 6,5Ah, cioè sostanzialmente cambiare centrale.
Sistemi senza fili: seguendo il nostro esempio, nel caso di una centrale wireless pur installata con 4 rivelatori infrarossi via cavo, l'assorbimento totale scende a 140mA, pertanto l'alimentatore è ampiamente sufficiente e l’autonomia supera le 12h previste dalla norma.
Questo, insieme ad altri aspetti, è un importante elemento da considerare nella scelta di soluzioni cablate o senza fili.
A2. SISTEMI VIA CAVO E SENZA FILI - CONFRONTO E SUGGERIMENTI arrow_drop_up
Sistemi senza fili | Sistemi via cavo | Note | |
---|---|---|---|
2.1) Costo apparecchiature | maggiore | minore | verificare alimentatore e batteria adeguati |
2.2) Costo installazione | minore | molto maggiore | costi molto variabili da un installatore all'altro |
2.3) Flessibilità installazione | molto superiore | legata alla struttura | molto importante l'abilità dell'installatore |
2.4) Manutenzione | verifiche + cambio pile | verifiche generali | verificare l'autonomia degli apparecchi senza fili |
2.5) Sicurezza | buona | buona | verificare il controllo delle radiotrasmissioni |
In linea generale i vantaggi dei sistemi di allarme senza fili sono predominanti sulle installazioni in locali finiti ed arredati fino a 400mq circa, nonchè nelle installazioni a protezione dell'esterno prossimo ai locali, grazie alla flessibilità nel corretto posizionamento degli apparecchi.
Il principale limite di installazione senza fili è dato dalla portata radio degli apparecchi (vedere paragrafo specifico).
Le soluzioni di impianto tradizionali con posa di cavi sono da preferirsi in grandi ambienti commerciali/industriali e/o in fase di costruzione degli immobili o loro ristrutturazione.
Manutenzione: nei sistemi di allarme la manutenzione consiste principalmente nella verifica della corretta alimentazione e dell'efficienza delle batterie ricaricabili. Le verifiche del funzionamento dei vari apparecchi sono gestibili direttamente dall'utente in qualunque momento.
Nei sistemi senza fili occorre sostituire le pile, quando segnalato dagli apparecchi stessi oppure periodicamente (due-quattro anni, secondo l'apparecchio e la marca).
Sicurezza: sotto il profilo della sicurezza offerta, le due soluzioni installative di livello 1,2 e 3 secondo la norma EN 50131 sono simili. Entrambe prevedono l' autoprotezione 24/24h contro tentativi di manomissione, anche se tecnicamente in modo differente; infatti eventuali tentativi di manomissione su sistemi cablati o senza fili richiedono approcci molto diversi, ma le moderne centrali di allarme sono in grado di segnalarli rapidamente, semprechè l'installazione sia eseguita a regola d'arte.
A3. Sistemi senza fili - Trasmissioni via radio arrow_drop_up
Le varie apparecchiature dei sistemi senza fili comunicano fra loro via radio, come qualunque telefonino GSM, in modo monodirezionale i bidirezionale, secondo necessità e caratteristiche. Le frequenze e le potenze di lavoro sono regolate da precise leggi: gli apparecchi utilizzati nel settore sono della categoria SRD (short range devices) ed hanno generalmente una portata sufficiente a permettere installazioni in locali piccoli e medi, dall'ufficio alla grande villa.
Ovviamente tutti gli ostacoli fisici riducono le portate di questi apparecchi, i metalli in particolare: per questo si consiglia di verificare le portate sul luogo di installazione prima di procedere al montaggio: le centrali Silentron dispongono di strumenti per la verifica della qualità e potenza dei segnali radio, che consentono rapide verifiche. Dove serve si possono utilizzare appositi ripetitori di segnale per garantire la copertura radio restando nei limiti normativi di potenza emessa in etere.
Ovviamente sistemi wireless che operano su differenti canali, o meglio su differenti frequenze, offrono una maggior sicurezza delle ricetrasmissioni, evitando continue segnalazioni di disturbi radio e garantendo quindi meno noie e maggiore affidabilità all'utente.
Da molti anni tutti gli apparecchi Silentron lavorano su almeno due frequenze (a norma di legge): gli ultimi modelli bidirezionali operano su due canali per ognuna delle due frequenze utilizzate, pertanto costituiscono il massimo dell'affidabilità delle trasmissioni.
È decisamente da non consigliare l’impiego di sistemi via radio che dichiarano coperture dell’ordine di chilometri: apparentemente possono sembrare migliori, ma in realtà creano problemi, poiché consumano più corrente ed interferiscono inevitabilmente con altri apparecchi simili entro il raggio d'azione, quindi possono essere rilevati strumentalmente da distanze maggiori, aumentando il rischio di manomissione con mezzi evoluti. Per un regolare funzionamento nel tempo di un sistema di allarme senza fili avere una portata radio sufficiente alle necessità locali e non superiore costituisce sempre la miglior soluzione.
A4. Sistemi senza fili - PORTATA TELECOMANDI arrow_drop_up
L'uso di telecomandi per manovre di inserimento/disinserimento del sistema di allarme è una delle soluzioni più pratiche, ma oltre alle considerazioni sulla portata (disturbi radio di fondo, ostacoli fisici interposti) occorre considerare che il telecomando viene tenuto in mano ed azionato da luoghi e posizioni sempre differenti. Ne consegue che le inevitabili variazioni del piano di irradiazione (posizione orizzontale o verticale del telecomando) e delle riflessioni indotte (posizione del telecomando rispetto allo spazio circostante) comportino anche sensibili variazioni di portata, assolutamente normali. È buona norma abituarsi a comandare la centrale sempre dalla stessa posizione e tenendo il telecomando nel modo in cui funziona meglio.
Siccome il telecomando si presta ad essere "copiato" attraverso letture del codice rilevabili con specifiche apparecchiature, è bene che esso abbia una portata appena sufficiente alle necessità: questo potrebbe sembrare un limite, ed anche comportare situazioni di mancato funzionamento in certe posizioni, ma riduce la possibilità di copia ed anche quella di manovra casuale qualora per vari motivi venga premuto inavvertitamente un tasto. Nei sistemi Silentron l’eventuale copia non produce alcun effetto, in quanto il codice copiato non è mai riutilizzabile (rolling code), ma l’attivazione casuale è comunque diffusa (telecomando in tasca, nella borsetta, premuto accidentalmente) ed una portata ridotta riduce fortemente la possibilità di inserimenti/disinserimenti indesiderati.
A5. Sistemi senza fili - SCARICA ANOMALA DELLE PILEarrow_drop_up
Nei sistemi senza fili le pile sono fondamentali: le centrali Silentron segnalano sempre eventuali pile prossime all’esaurimento. Molti rivelatori segnalano anche localmente con led o cicalini. La durata delle pile è legata al funzionamento: ad esempio, se un contatto magnetico protegge una porta che viene aperta 100 volte al giorno, la pila si scaricherà molto prima di quella su una porta che si apre una volta al giorno; se una sirena suona tutti i giorni perché l’utente dimentica di disinserire l’allarme, la pila si scaricherà prima, e così via.
Pertanto le indicazioni di autonomia sui manuali sono sempre date considerando un utilizzo "normale" degli apparecchi e possono variare anche sensibilmente.
Nel caso in cui le pile si scarichino in tempi brevi, mesi invece di anni o comunque molto inferiori a quanto indicato sui manuali, occorre misurare l'assorbimento dell'apparecchio con un tester, prima di sostituire la pila, verificando che la corrente richiesta sia dell'ordine di micoampere (uA) e mai di milliampere (mA).
Nel caso in cui si misurino 1 o più milliampere di assorbimento, l’apparecchio va sostituito, in quanto la pila si scaricherebbe di nuovo in tempi brevi. Gli apparecchi a pila sono progettati e costruiti con componenti selezionati e più costosi, onde avere un bassissimo assorbimento che permetta autonomie di uno o più anni: nonostante questo può succedere che alcuni componenti (condensatori) invecchiando aumentino il loro fattore di perdita, provocando assorbimenti anomali di corrente quindi scarica delle pile, pur se il funzionamento resta corretto.
A6. SCELTA DEI RIVELATORIarrow_drop_up
La rilevazione di intrusioni e/o effrazioni è ovviamente primaria nel contesto di un sistema di allarme, per cui la scelta del tipo di rivelatore o sensore è fondamentale, così come il suo corretto posizionamento. In questa sede ci limitiamo ad esaminare gli apparecchi più comuni per la protezione di interni, di infissi e degli esterni prossimi al perimetro dei locali, trascurando i sistemi di rilevazione da esterno per grandi aree. Siccome l’obiettivo primario è la dissuasione, vale il concetto che prima si rileva l’intruso, prima sono attuati i mezzi di allarme e di richiesta di soccorso, pertanto la scelta dei rivelatori deve tenere conto:
- del tipo di protezione desiderato (antifurto: protezione di beni in assenza di persone – antiaggressione: protezione di beni e persone)
- delle caratteristiche interne ed esterne dei locali e delle zone immediatamente adiacenti.
Possiamo suddividere i rivelatori in macrocategorie:
a) Rivelatori volumetrici: proteggono un locale, segnalando bersagli in movimento all’interno dello stesso, attraverso la rilevazione e l’analisi di fenomeni fisici riconducibili al movimento umano. Ciò significa che non possono riconoscere esattamente un intruso, distinguendolo da qualsiasi altra massa in movimento, cosa o animale che sia, ma segnalano specifici aspetti tipici di una persona.
I più diffusi rivelatori volumetrici sono:
Rivelatori volumetrici di infrarossi: generalmente chiamati P.I.R. - passive infra red - segnalano il movimento umano nei locali, attraverso il riconoscimento della differenza di temperatura del bersaglio rispetto allo sfondo. In funzione dell’ottica utilizzata (lente di Fresnell o specchio riflettente) e delle caratteristiche costruttive possono coprire volumi anche vasti: i più diffusi coprono un settore di circa 100° per 12m di lunghezza e dispongono di più settori sensibili a diverse altezze. L’installazione in un angolo del locale è la posizione ideale.
Rivelatori volumetrici di microonde: sono rivelatori di effetto Doppler a microonde, che è la distorsione di un segnale elettromagnetico irradiato in etere quando viene attraversato da un corpo solido: il segnale riflesso varia di frequenza e può quindi essere analizzato.
Rivelatori a doppia tecnologia: sono composti di un rivelatore P.I.R. più un rivelatore di effetto Doppler a microonde che lavorano normalmente in AND: quando tutti e due rilevano un bersaglio causano l’allarme vero e proprio. Lo scopo di questa soluzione non è di aumentare la sicurezza, che rimane quella dell’infrarosso (quella minore fra le due tecnologie), ma quello di diminuire potenziali falsi allarmi controllando due diversi fenomeni fisici e segnalando allarme solo in coincidenza.
b) Rivelatori superficiali: proteggono delle superfici, tipo muri o vetrate, attraverso l’analisi delle vibrazioni indotte da tentativi di effrazione, con l’obiettivo di distinguerle da vibrazioni casuali comunque provocate. L’operazione non è semplice, poiché i fenomeni sono molto simili: le differenze di qualità e tecnologia fra i vari apparecchi che offre il mercato sono notevoli, infatti il mercato offre apparecchi sia elettromeccanici (sensori inerziali) che elettronici (microfoni selettivi – alta sicurezza), che si installano sulla superficie da proteggere. Negli apparecchi ad uso residenziale/commerciale un sensore superficiale può essere integrato in altri rivelatori.
c) Rivelatori puntuali: proteggono un punto specifico, solitamente nel contesto di un accesso, segnalandone l’apertura. I più comuni sono i contatti magnetici, più o meno sofisticati, che si installano a protezione di infissi di qualunque tipo.
d) Rivelatori a barriera: proteggono varchi, segnalando il passaggio attraverso la “barriera” normalmente invisibile generata dall’apparecchio sulla base della tecnologia utilizzata. Ve ne sono due tipi principali: i rivelatori passivi a barriera o tenda sono una variante dei P.I.R. volumetrici, in quanto hanno una lente adatta a creare la barriera e ne segnalano l’attraversamento; i rivelatori attivi ad infrarossi, che sono una serie di “fotocellule” sovrapposte in modo tale da creare più raggi fra la parte trasmittente e quella ricevente, attraversando i quali si ottiene l’allarme.
Tutti i rivelatori descritti sono disponibili in versione tradizionale, collegati via cavo, e “senza fili”, cioè radiotrasmittenti: ovviamente quelli via radio hanno un costo superiore, tanto più se la parte ricetrasmittente è di maggior qualità, ma compensano questo aspetto con minori costi di installazione. Sotto il profilo della “sicurezza” non vi sono differenze apprezzabili.
Realizzare la protezione
La soluzione di miglior protezione prevede il controllo degli esterni adiacenti, ove possibile, tramite rivelatori volumetrici o a barriera; la protezione del perimetro degli ambienti, o quantomeno di tutti i varchi, attraverso rivelatori a barriera, superficiali o puntuali; la protezione dei volumi interni, utilizzabile solo in assenza di persone. Non sempre sono realizzabili tutte e tre le forme di protezione: in questo caso quella da privilegiare sempre è la protezione del perimetro, che realizza la protezione sia in presenza che in assenza di persone. La protezione degli esterni e quella volumetrica degli interni possono essere limitate ai percorsi di transito.
Per ottenere una buona protezione occorre quindi adottare i rivelatori più adatti ai locali da proteggere in funzione di ciò che si desidera ottenere in termini di utilizzo del sistema.
A7. SCELTA DEI MEZZI DI ALLARMEarrow_drop_up
A questo proposito è doveroso ricordare l’obiettivo primario di un sistema di allarme: dissuadere! Tutto ciò che avviene dopo aver rilevato l’intruso può essere che egli continua nella sua opera criminale oppure rinuncia: ottenere la rinuncia è il massimo risultato che si può chiedere al sistema di allarme. Per questo i mezzi di allarme devono essere altamente efficaci a tale fine.
Sirena esterna: è l’indispensabile apparecchio che unisce l’aspetto dissuasivo a quello di richiesta di soccorso/intervento. Agisce a livello locale, esteso per parecchie centinaia di metri, allertando ma anche disturbando la quiete dei vicini, non sempre interessati o comunque favorevoli ad un intervento. In caso di allarme immotivato diventa esclusivamente fonte di disturbo. Inoltre, se installata male (troppo facilmente accessibile) può essere facilmente silenziata: a nulla servono dispositivi antischiuma o altre protezioni simili, poiché la sirena esterna raggiungibile può essere tacitata o addirittura divelta ed immersa in acqua.
Ne consegue che:
- il sistema dotato di sirena esterna deve essere privo di allarmi impropri
- la sirena esterna deve essere totalmente irraggiungibile o comunque difficilmente raggiungibile
- due sirene esterne sono meglio di una sola
Sirena interna: qualora l’intruso sia riuscito a penetrare nei locali, l’effetto psicologico della sirena esterna è fortemente ridotto, in quanto l’intruso stesso la percepisce poco, pertanto è indispensabile in ogni sistema installare un adeguato numero di sirene interne, che impediscono l’ascolto di ciò che avviene nei dintorni e disorientano chiunque sia nei locali, creando validi presupposti di abbandono dell’impresa.
Soluzioni con sirene parlanti: sia per l’esterno che per l’interno, disporre di sirene che, prima di suonare ad alta potenza, diffondono messaggi dissuasivi registrabili consente di limitare enormemente il disturbo alla quiete pubblica, nonché non spaventare eventuali occupanti dei locali, mantenedo comunque un certo effetto sull’intruso, il quale capisce immediatamente di aver perso l’effetto sorpresa.
Nel caso di allarmi impropri (per esempio, con rivelatori in esterno, inevitabilmente più esposti al rischio) eliminare il disturbo ai vicini è certamente utile a favorirne la collaborazione.
Soluzioni reattive: ogni sistema di allarme può essere corredato di apparecchi che reagiscono all’intrusione creando una situazione insostenibile per il prosieguo dell’azione. Diffusori di nebbia (quella dei concerti musicali) o di spray irritante (quello delle bombolette antiaggressione, finalmente legali anche in Italia) sono indubbiamente efficaci. Questi apparecchi sono dotati di diversi sistemi di gestione e controllo che ne impediscono l’attivazione errata e costituiscono la più moderna forma di difesa e reazione ad un evento di intrusione dolosa. Ovviamente devono essere installati adeguatamente e programmati in modo tale da non dare problemi in situazioni normali: la professionalità dell’installatore è assolutamente indispensabile per la messa in opera di tali apparecchi, che hanno caratteristiche specifiche differenti:
- Nebbiogeno: può essere utilizzato in qualunque ambiente di dimensioni compatibili con la capacità di diffusione, sia residenziale che commerciale o industriale. La nebbia emessa, che satura l’ambiente, non presenta alcun tipo di tossicità e si disperde col tempo. In caso di attivazione il ripristino dell’apparecchio è relativamente costoso, ma accettabile a fronte del risultato ottenuto.
- Diffusore di spray irritante: questi apparecchi diffondono polvere di peperoncino, il cui effetto sulle mucose è noto e temporaneo. Essi non devono essere usati in locali voluminosi, in quanto il loro obiettivo non è saturare l’ambiente, bensì disturbare l’aggressore. Il loro uso è consigliabile per la protezione di vetrine di negozi contro la “spaccata”, per proteggere locali “cassaforte”, armadi e simili, corridoi di passaggio oppure particolari zone di accesso. Il ripristino degli apparecchi dopo una attivazione ha costi modesti, che possono aumentare nel caso di diffusione in ampi spazi (errore di installazione!).
Altri elementi di dissuasione: essendo il sistema di allarme un dispositivo che genera soprattutto effetti psicologici locali sull’intruso, qualunque altro mezzo di distrazione e disturbo possa essere attivato in caso di allarme è utile allo scopo. L’accensione di luci è banale e non sempre efficace, poiché scollegare la corrente è un’operazione semplice, peraltro è comunque consigliabile, così come l’attivazione di irrigatori o l’apertura del recinto dove ci sono animali. Le moderne centrali professionali hanno la possibilità di comandare attuazioni di ogni genere, sia in caso di allarme che su richiesta: occorre sfruttare bene questa possibilità per ottenere un sistema il più possibile efficace.
A8. SCELTA DELLA CENTRALE E DEI MEZZI DI COMANDOarrow_drop_up
La centrale di comando è il cuore del sistema, pertanto controlla e gestisce tutte le funzioni. Una buona centrale è quella che consente un utilizzo semplice ed intuitivo per il cliente, facilitando al massimo il controlli e le operazioni: avere una centrale particolarmente complessa ne comporta spesso l’abbandono dell’utilizzo del sistema di allarme, sempre un po’ problematico per le persone non addette ai lavori.
La scelta del prodotto giusto non è facile per un profano, ma possiamo suggerire qualche elemento di valutazione:
Centrali via cavo o senza fili: la soluzione migliore, salvo impedimenti specifici, è una centrale che permetta entrambe le possibilità. Per approfondimenti vedere punti A2 A3.
Batterie: considerato che la centrale lavora 24 ore su 24, anche in assenza di corrente, occorre che le batterie della centrale siano adeguate all’assorbimento dell’impianto, altrimenti una breve mancanza di corrente può vanificare il sistema (vedere A1). Attenzione! Le batterie delle centrali di allarme, pur se ricaricabili, non sono eterne e quando fortemente usurate provocano malfunzionamenti, solitamente traducibili in allarmi impropri.
Apparecchi di comunicazione con l’esterno: quasi tutte le moderne centrali dispongono di apparecchi interni di comunicazione, che sono indispensabili per la sicurezza del sistema. Essi possono essere comunicatori telefonici su rete fissa o GSM, comunicatori via radio oppure, recentemente, via web: quest’ultima soluzione consente di disporre di APP per gestire la centrale anche da remoto in maniera semplice e immediata. Attenzione! Mentre gli appareti telefonici funzionano anche in assenza di rete, quelli WEB (router di casa) normalmente no, per cui se la centrale è in rete diventa necessario che anche il router di connessione sia dotato di batterie!
Effetti della comunicazione all’esterno: in caso di allarme è sempre meglio che l’utente sia personalmente ed immediatamente avvertito dalla centrale. Affidare a terzi il controllo dei propri beni può essere una maggior sicurezza, ma resta il fatto che l’interesse primario di ognuno per le proprie cose comporta una attenzione e reazioni decisamente migliori: anche nel caso di una chiamata a forze di intervento private o pubbliche l’esito è molto diverso se essa proviene da una persona oppure da una macchina. In ogni caso le moderne centrali consentono una pluralità di avvisi, potendo così raggiungere tutti i nostri telefonici, oltre alle centrali operative.
Mezzi di comando: tastiere fisse, telecomandi portatili ed ultimamente APP per smartphone permettono di utilizzare pienamente il sistema. Ogni soluzione ha vantaggi e svantaggi: se si usa una tastiera non si deve portare appresso un telecomando o una chiave, ma si deve ricordare il codice di accesso. Le App risolvono entrammbi i problemi, ma si raccomanda di non tenere lo smarphone accessibile a chiunque, poiché in questo caso si mette a disposizione di tutti il miglior sistema di inserimento e disinserimento dell’allarme.
Installazione della centrale: un tempo si cercava di nasconderla il più possibile per renderla introvabile, con conseguenti problemi di difficile accesso per controlli e manutenzioni. Oggi i tempi di reazione e comunicazione in caso di allarme sono tali da rendere inutile la distruzione della centrale al fine di sabotaggio: ovviamente è necessario che essa sia comunque in luogo protetto, così da avere almeno un allarme prima che sia scoperta e danneggiata. In ogni caso è altamente sconsigliabile che nella centrale vi sia una sirena, cosa che la renderebbe immediatamente identificabile.
A9. TELECAMERE E VIDEOCONTROLLIarrow_drop_up
Questo aspetto è oggi molto “di moda” ed anche molto utile per quanto riguarda luoghi pubblici e/o di interesse commerciale o industriale. Ai fini della dissuasione dal furto o dalla aggressione, specialmente a livello residenziale, la telecamera è praticamente ininfluente, in quanto all’aggressore basta una calzamaglia per non essere riconoscibile. L’utilizzo dei filmati per la ricerca del colpevole non è cosa che riguarda il nostro lavoro: come detto, l’obiettivo del sistema di allarme è evitare l’evento, non filmarlo.
In ogni caso disporre di fotografie degli eventi in tempo reale può essere comunque utile, quantomeno per tranquillizzare l’utente in caso di falso allarme: a questo scopo vi sono diversi prodotti in commercio che trasmettono fotogrammi in contemporanea ad uno stato di allarme oppure su richiesta da remoto del cliente. Nel caso di collegamenti a forze di intervento private questa “conferma video” è quasi sempre richiesta, proprio per evitare l’intervento ove non necessario.
B1. FALSO ALLARMEarrow_drop_up
Il difetto più ricorrente nei sistemi antifurto è il cosiddetto "falso allarme". Occorre distinguere fra:
a) Falso allarme: | ente responsabile | |
a1) evento generato da difettosità di un componente del sistema | fabbricante | |
a2) difettosità delle connessioni e/o elevati disturbi sulle connessioni (solo sistemi via filo) | installatore |
b) Allarme improprio: | ente responsabile | |
b1) evento casuale generato da fenomeni locali ai quali i rivelatori sono sensibili | installatore | |
b2) errato posizionamento di uno o più rivelatori e/o errata regolazione degli stessi | installatore | |
b3) evento generato da incuria dell’utente | utente |
In entrambi i casi occorre comprendere e diagnosticare l'origine dell'evento, per intervenire con precisione e successo: la mancata comprensione del fenomeno conduce spesso ad inutili sostituzioni di prodotto, con dispendio di tempo e denaro senza esito.
Falso allarme: se un apparecchio è difettoso, nessun difetto si ripara da solo, per cui il fenomeno si ripete con regolarità oppure l'apparecchio smette di funzionare: dopo aver accertato il guasto occorre sostituire l'apparecchio. Attenzione: la qualità dei sistemi Silentron è decisamente molto elevata, per cui questa possibilità è percentualmente molto ridotta; prima di sostituire un apparecchio occorre escludere tutte le altre possibili motivazioni dell'evento, poiché il reso di apparecchi non difettosi comporta comunque spese.
Allarme improprio: oltre all'intrusione, vi sono molteplici motivi per cui un rivelatore provoca allarme. È doveroso per l'installatore conoscere il principio di funzionamento di ogni apparecchio installato e di conseguenza cercare di individuare per quali motivi si ha l’evento. La casistica è decisamente complessa e la diagnosi è l’aspetto più difficile, su cui misurare la professionalità di un installatore.
I manuali degli apparecchi Silentron indicano le condizioni di impiego dei vari apparecchi: se necessario l'assistenza Silentron può suggerire soluzioni specifiche collaborando con l'installatore, il quale, essendo sul luogo, può e deve fornire precise indicazioni circa la situazione locale ed il posizionamento degli apparecchi.
Tutti i sistemi Silentron sono dotati di diverse funzioni utili per ridurre al minimo la possibilità di allarme improprio (taratura dei sensori, doppia conferma, installazioni AND di due rivelatori e/o di Area, compensazione di temperatura ed altro, ma il corretto impiego (apparecchio giusto al posto giusto) e il corretto posizionamento (installazione nel luogo e nella posizione più adatta) sono alla base di un funzionamento regolare.
Oltre a quanto sopra, anche chi utilizza un sistema di allarme deve conoscerne il funzionamento ed evitare abitudini/comportamenti in conflitto col suo regolare funzionamento: se si ha l'abitudine di lasciare finestre aperte, se si hanno animali, se si accede ai locali protetti da più parti occorre informarne l’installatore preventivamente, affinchè possa proporre apparecchi adeguati.
Regola generale: un maggior grado di "sicurezza" (rivelatori ridondanti, regolazioni eccessive, protezioni esterne e/o in ambienti difficili) comporta inevitabilmente una maggior esposizione a rischi di allarme improprio.
Le soluzioni installative migliori sono un compromesso ragionevole fra la necessaria segnalazione di intrusioni e la considerazione degli elementi locali irrinunciabili per l'utente.
Protezioni in esterno: Silentron propone diverse soluzioni per segnalare l'intrusione fin dall'esterno rasente gli accessi, ma occorre considerare la possibile presenza di animali (uccelli in particolare, grossi insetti), l'influenza di fattori atmosferici (importanti temporali, vento impetuoso) e quant’altro possa influenzare i rivelatori. In questi casi la programmazione in AND di due rivelatori sulla stessa area protetta riduce drasticamente il rischio di allarme improprio.
B2. MANCATO ALLARMEarrow_drop_up
L'evento è grave, poiché vanifica la protezione: con i sistemi Silentron l'utente ha la possibilità di verificare anche giornalmente il corretto funzionamento del sistema di allarme e dovrebbe farlo almeno mensilmente. Escludendo guasti ad una delle apparecchiature del sistema, il mancato allarme è più probabile nei sistemi senza fili, generalmente causato da interferenze radio: in questo caso l'evento deve essere segnalato in tempo utile dai controlli della radiofrequenza attivabili nelle centrali Silentron.
Altra causa di mancato allarme può essere una eccessivamente ridotta sensibilità di un rivelatore: in questo caso basta rifare le regolazioni, oppure attivare la compensazione di temperatura, nel caso il fenomeno si verifichi d'estate, con alte temperature ambiente.
Mancato allarme di una sirena: può capitare che la centrale vada in allarme, ma non attivi la sirena. Questo è verificabile sulla memoria storica degli eventi e rimediabile riparando la sirena (attenzione alle batterie ricaricabili esauste o pile scariche).
B3. MANCATE CHIAMATE TELEFONICHEarrow_drop_up
Le centrali Silentron dispongono di trasmettitori telefonici integrati via rete fissa, via GSM o entrambi (soluzione migliore). Nel caso di mancate trasmissioni di allarme occorre verificare la presenza del segnale di linea (PSTN) oppure del segnale radio (GSM); il corretto abbinamento in sede di programmazione degli eventi di allarme ai vari utenti (numeri telefonici) da chiamare; la continuità del servizio telefonico fornito dal provider. È sempre possibile per l'utente effettuare prove di trasmissione telefonica degli allarmi.
B4. COLLEGAMENTO WEB INSTABILEarrow_drop_up
Le centrali Silentron di ultima generazione dispongono di APP e possono essere gestite online. Effettuate con calma e precisione tutte le programmazioni necessarie e verificato il funzionamento, eventuali anomalie successive possono dipendere dal router utilizzato, dai servizi di rete del provider, da eventuali intasamenti sulla rete stessa, pertanto prima di cercare difetti nell'apparecchio è consigliabile esaminare tutti gli aspetti della corretta connettività.
Per questi motivi Silentron consiglia di installare sempre e comunque anche un accessorio di comunicazione telefonica, ridondante della rete web.
Per l'utilizzatore
Il mercato odierno propone innumerevoli soluzioni per la protezione elettronica delle persone e dei beni: molte di queste sono spacciate per "sistema antifurto" mentre sono soltanto parte di esso, se non semplice sorveglianza locale o a distanza.
È il caso di distinguere: un sistema di allarme professionale ha innanzitutto effetto dissuasivo, cioè far desistere l'intruso quanto prima possibile, evitando il furto. In più, deve trasmettere l’evento a chiunque possa intervenire, dall’utente stesso ad istituti di vigilanza, alle forze dell’ordine.
L'effetto dissuasivo rimane comunque primario, in quanto non vi è alcuna certezza che l'eventuale successivo intervento possa sventare il furto, o peggio l'aggressione, per ovvi motivi di copertura del territorio, traffico, impegni primari e simili.
Le telecamere sono utili, a parte i risvolti negativi sulla privacy, ma non hanno alcun effetto dissuasivo: ne consegue che sentirsi "al sicuro" installando una telecamera non ha compreso la differenza fra una reazione all’evento ed una rivisitazione dello stesso.
Pertanto, chi voglia davvero proteggere persone e beni di un immobile non può che affidarsi ad un "vero" sistema di allarme che contempli un importante aspetto deterrente immediato. Sotto il profilo economico questo significa spendere molto più dei 200-300€ proposti da certa pubblicità: d’altra parte, quando è in gioco la tranquillità delle persone e la salvaguardia di beni non si può scherzare adottando palliativi.
Ciò premesso, andiamo ad esaminare cos'è un sistema di allarme professionale.
COMPOSIZIONE DI UN SISTEMA DI ALLARMEarrow_drop_up
Un “sistema” di allarme deve disporre delle seguenti apparecchiature principali:
RIVELATORI o SENSORI: SONO apparecchiature capaci di rilevare e segnalare elettronicamente tentativi di varia natura, tesi alla violazione delle zone protette. I più comuni sono contatti di prossimità, rivelatori volumetrici di movimento passivi ad infrarossi o doppia tecnologia, sensori di rottura vetri, barriere a raggi infrarossi o a microonde).
MEZZI DI DISSUASIONE e ALLARME: sono apparecchiature destinate a creare disturbo ad eventuali intrusi, al fine di costringerli a desistere, come le sirene da esterno o interno, i diffusori fumogeni, i diffusori di spray irritante.
MEZZI DI TELESEGNALAZIONE: sono apparecchiature destinate alla diffusione verso l’esterno dello stato di allarme attraverso segnalazioni ottiche, sonore, comunicazioni via telefono e/o via radio. Fra questi i moduli telefonici su rete fissa (PSTN) o mobile (GSM-GPRS) ed i mezzi di accesso alla rete quali router e bridge WiFi.
UNITA’ CENTRALE: è l'organo di controllo ed elaborazione delle segnalazioni elettroniche provenienti dai rivelatori, con l’obiettivo di attivare i mezzi di allarme e telesegnalazionie qualora ve ne siano le condizioni, nonchè gestire le aree di inserimento/disinserimento e memorizzare gli eventi occorsi al sistema.
GRUPPO DI ALIMENTAZIONE: normalmente facente parte della centrale e dotato di batteria autonoma, è indispensabile per alimentare il sistema, anche in caso di momentanea assenza di tensione della rete pubblica.
DISPOSITIVI DI INSERIMENTO/DISINSERIMENTO: sono apparecchiature atte a mettere in funzione parti o la totalita’ dell’impianto, quali chiavi elettroniche, chiavi di prossimità (RFid), tastiere a codice, telecomandi.
Tutti questi apparecchi possono essere sostituiti o integrati da apposite App, se la centrale dispone di una connessione in rete o telefonica dati (GPRS).
DISPOSITIVI DI RILEVAZIONE FOTOGRAFICA O VIDEO: sono telecamere in grado di scattare fotogrammi dell’evento mentre accade, oppure registrare filmati recuperabili in tempo reale o successivamente, allo scopo di avere conferma del fatto e visione dell’accaduto.
SOLUZIONI SENZA FILI: Tutti gli elementi sopra descritti possono essere forniti ed installati attraverso la posa di una rete di cavi oppure no, se operano in ricetrasmissione via radio. Ovvio che si tratta di apparecchiature differenti, pertanto di prezzo differente, ma il maggior costo delle soluzioni senza fili (wireless) è ampiamente compensato dal notevole risparmio di mano d’opera, dalla modesta "invasività" della installazione e dalla maggior flessibilità di posizionamento. Quest’ultimo aspetto, spesso trascurato, è fondamentale per il buon funzionamento nel tempo del sistema: infatti buona parte dei "falsi allarmi" lamentati dall’utenza sono dovuti ad errato posizionamento delle apparecchiature, conseguente alla impossibilità di raggiungere con un cavo il punto migliore di fissaggio.
FALSI ALLARMI: Le moderne apparecchiature disponibili sul mercato sono praticamente esenti da attivazioni spontanee: ciò significa che quando questo succede, occorre trovarne la causa. Una, sopra descritta, è l’errato posizionamento, poiché, ad esempio, i rivelatori volumetrici funzionano segnalando eventi fisici assimilabili ad una persona in movimento, ma anche altri eventi tecnicamente assimilabili, come correnti di aria più calda o più fredda dello sfondo, pertanto non vanno collocati ove possano crearsi correnti.
Un’altra causa è l’errata regolazione degli apparecchi: installare un rivelatore con portata fino a 12m in una stanza di 3mx3m più che inutile può rivelarsi dannoso. Nel caso occorre una attenta limitazione della sensibilità dell’apparecchio e sua integrazione temporale. Installare un rivelatore di scasso su un infisso tremolante è cercarsi i guai, così come un sensore per tapparelle che scendono da sole a causa della cinghia consunta.
Per riassumere, la corretta installazione è più che fondamentale per ottenere un sistema di allarme che non dia problemi nel tempo: solo un esperto ed attento professionista può mettere in atto tutte quelle attenzioni previste dal fabbricante che consentono di avere un sistema davvero "di sicurezza" e senza problemi.
PROTEZIONI ESTERNE: Le attenzioni sopra descritte vanno moltiplicate per mille nel caso di protezioni all’esterno: in ambiente residenziale si sconsiglia vivamente la protezione di recinzioni e/o esterni esposti alle intemperie, poiché richiedono un continuo controllo video, in quanto gli allarmi impropri sono quasi certi.
Sono invece possibili ed altamente consigliate le protezioni circostanti i locali, dove li rivelatori saranno installati in zone protette dalla pioggia ed opportunamente direzionati in modo da proteggere il perimetro esterno: ovvio che intemperie e animali, soprattutto gli uccelli, possono rappresentare un problema, ma le apparecchiature di qualità dispongono di modalità tali da ridurre il rischio di allarme improprio al minimo, quando non a zero. Appare evidente come le soluzioni wireless garantiscano anche in estermo la massima flessibilità installativa, pertanto il corretto posizionamento.
SICUREZZA: Si è tanto parlato della maggior sicurezza delle soluzioni via cavo rispetto a quelle via radio: le moderne tecnologie rendono le due soluzioni egualmente valide sotto l’aspetto "sicurezza". Se così non fosse, non andremmo tutti in giro con lo smartphone, ma portandoci dietro il vecchio telefono con i fili (fin dove possibile). Entrambe le soluzioni sono aggredibili da malviventi molto tecnologici, ma entrambe sono in grado di reagire segnalando i tentativi di manomissione, semprechè si tratti di apparecchi di qualità e correttamente installati; pertanto si può serenamente adottare la tecnologia wireless, godendo dei suoi innegabili vantaggi, anche nei sistemi di allarme.
PASSIAMO ALLA PRATICA...arrow_drop_up
Le centrali Silentron di ultima generazione dispongono di APP e possono essere gestite online. Effettuate con calma e precisione tutte le programmazioni necessarie e verificato il funzionamento, eventuali anomalie Ecco una casa isolata... Chi direbbe che è protetta con un efficiente sistema di allarme antiavvicinamento in esterno e antiintrusione all'interno? Una protezione "su misura" per questa abitazione, ma adattabile ad ogni singola esigenza!
Avviciniamoci e cerchiamo di comprendere i dettagli dell’installazione, iniziando dalla PROTEZIONE ESTERNA. Mimetizzato nel giardino, ecco apparire un primo rivelatore. È sempre consigliabile mimetizzare i rivelatori in esterno, questa operazione consente di utilizzare il rivelatore come "trappola", riducendo il rischio di possibili manomissioni dell’apparecchio stesso. Ovviamente occorre prevedere e limitare al massimo il passaggio di piccoli animali (lucertole e insetti) sulla lente del rivelatore, cosa che potrebbe causare allarmi impropri. Questo rivelatore, come altri posizionati in maniera simile, è programmato sulla centrale nell’Area A, utilizzata come pre-allarme antiaggressione, che darà luogo ad un messaggio vocale di avviso, emesso dalle sirene esterne: uomo avvisato...
Avviciniamoci e cerchiamo di comprendere i dettagli dell’installazione, iniziando dalla PROTEZIONE ESTERNA. Mimetizzato nel giardino, ecco apparire un primo rivelatore. È sempre consigliabile mimetizzare i rivelatori in esterno, questa operazione consente di utilizzare il rivelatore come "trappola", riducendo il rischio di possibili manomissioni dell’apparecchio stesso. Ovviamente occorre prevedere e limitare al massimo il passaggio di piccoli animali (lucertole e insetti) sulla lente del rivelatore, cosa che potrebbe causare allarmi impropri. Questo rivelatore, come altri posizionati in maniera simile, è programmato sulla centrale nell’Area A, utilizzata come pre-allarme antiaggressione, che darà luogo ad un messaggio vocale di avviso, emesso dalle sirene esterne: uomo avvisato...
Ora avviciniamoci ulteriormente e cerchiamo di scorgere qualcos’altro... Nel portico esterno ecco due rivelatori sulla recinzione, protetti dalla loro calotta: servono a segnalare passaggi intorno al perimetro dell’abitazione. Guardando dalla parte opposta dei due, in prossimita dell'ultima colonna in mattoni, ecco un altri rivelatori uguali: sono Silent DT di Silentron, rivelatori di movimento doppia tecnologia da esterno.
Sono sicuramente programmati in AND : la programmazione AND di due rivelatori che coprono la stessa area fa sì che entrambi debbano rilevare un movimento entro 30 secondi uno dall’altro per avere effettivamente l’allarme. Questo tipo di impiego riduce drasticamente la probabilità di allarmi impropri dovuti a piccoli animali,in particolare uccelli..
Ma non è tutto, osservando molto attentamente, si può scorgere a protezione dell'infisso una doppia barriera a raggi infrarossi realizzata con Pir Control di Silentron, installato nell’angolo dell’infisso, in direzione opposta al percorso del sole: così facendo l’apparecchio è dissimulato e si riducono fortemente le possibilità di allarme improprio dovuto ai raggi solari diretti. Questo tipo d’installazione permette inoltre di poter tenere le finestre aperte con la protezione attiva.
Guardando la porta finestra di accesso sul gazebo, ecco comparire un contatto Sensor sulle persiane, dotato di segnalatore antiscasso, che scatena l’allarme in caso di violento urto contro la persiana: questo avviene quando la persiana è ancora chiusa, pertanto prima dell’accesso di intrusi. In questo caso le sirene non si limitano a diffondere messaggi dissuasivi, ma suonano ad alta potenza, aumentando la deterrenza del sistema. Con questo tipo di sensori le possibilità di allarme improprio sono nulle, pertanto la loro installazione è fortemente consigliata su tutti gli infissi.
Lo stesso contatto ha un secondo microswitch ben mimetizzato sulla finestra, in modo da ottenere una doppia protezione (finestra + persiana) praticamente senza aumenti di costo, con la possibilità di programmare le due protezioni su due Aree diverse della centrale,ottenendo una maggiore flessibilità di impiego (inserimento di una o più Aree secondo necessità).
Continuiamo la nostra perlustrazione, guardandoci intorno alla ricerca di qualche protezione volumetrica interna. Eccolo lì, nell’angolo sottoscala al fianco del quadro, fa bella mostra di sè un rivelatore volumetrico ad infrarossi passivi PIR HT AA GB di Silentron: si tratta di un rivelatore di movimento ad infrarossi, che integra anche un sensore microfonico di rottura vetri. Ciò significa che un intruso che entra da una finestra viene segnalato se rompe il vetro: se riesce ad entrare senza romperlo, sarà segnalato al primo movimento all’interno del locale.
Va detto che con un modestissimo maggior costo, rispetto ad un rivelatore tradizionale, si ottiene una doppia protezione realizzata con tecnologie differenti, pertanto completamente indipendenti una dall’altra.
Proseguendo la nostra perlustrazione, possiamo notare dei fari piuttosto potenti che sono collegati con l’allarme, in modo da accendersi automaticamente in caso di intrusione. Sotto uno dei fari c’è una telecamera autoalimentata che fotografa un lato della casa anche al buio, trasmettendo le foto su smartphone, tablet o PC: essa viene attivata dai rivelatori esterni, per cui fornisce una precisa e immediata immagine della situazione, utilissima se all’interno dei locali vi sono persone, che quantomeno vedono cosa succede; utile anche se non ve ne sono, poiché chi la riceve può decidere se e come sia il caso di intervenire.
Non visibile,ma attivo,vi è l’impianto di irrigazione del giardino: anche questo viene attivato in caso di allarme e, qualora vi siano intrusi all’esterno, costituisce un utile elemento di distrazione, fondamentale per aumentare il tempo di reazione dell’utente.
L’effetto dissuasivo del sistema in esame è garantito da sirene vocali con lampeggiatore, una delle quali ben visibile, ma difficilmente raggiungibile: sono proprio queste che, insieme ad altre sirene interne, garantiscono deterrenza contro eventuali intrusi. Esse devono essere almeno due in una installazione del genere, poichè il rischio che vengano aggredite e distrutte è elevato. Risultati ancora migliori si ottengono aggiungendo altre sirene, diffusori nebbiogeni o anche di spray irritante all’interno dei locali. È bene porre in atto tutti i mezzi possibili, pur di impedire un furto, e non bisogna aver paura dei falsi allarmi, poiché un sistema installato con professionalità si attiva solo quando è necessario ed i dissuasori aggressivi (nebbiogeni e irritanti) hanno un sistema di controllo che li attiva soltanto dopo ripetuti comandi appositamente programmati.
Per controllare l’interno di casa ed avere una ricostruzione filmata di eventuali accadimenti questa installazione prevede anche telecamere WiFi interne, opportunamente autoalimentate in modo da funzionare anche senza corrente elettrica (importante ! La prima cosa che fa un aggressore è staccare la corrente!).
Queti apparecchi possono funzionare anche indipendentemente dal sistema di allarme e fornire il controllo visivo 24 ore su 24, attraverso apposite App, scaricabili gratuitamente su qualunque smartphone o tablet.
Vicino al portoncino di ingresso c'è una tastiera, che permette di inserire e disinserire il sistema di allarme senza alcun ritardo di intervento, sempre da evitare, se possibile: nella sicurezza anche i secondi contano!
Le stesse operazioni si possono fare con un telecomando a codice variabile, oppure attraverso la App, col telefonino: in questo caso i comandi possono essere trasmessi da lontano, in qualunque momento.
Questa installazione prevede anche un ulteriore rivelatore PIR sul portoncino stesso: in questo caso serve semplicemente ad accendere le luci esterne via radio, che restando spente se non necessarie permettono un sensibile risparmio. Ovviamente il sistema luci è controllato da un sensore crepuscolare, parimenti senza fili, che abilita l’accensione soltanto nelle ore notturne.
Forse ci siamo un po’ dilungati, ma crediamo che coloro che hanno avuto la pazienza di seguirci fin qui abbiano ora le idee più chiare su cos'è un vero sistema di allarme e come si differenzia da molte proposte "low cost", che talvolta possono essere utili, ma non costituiscono mai una vera protezione efficace.
La sicurezza è una cosa seria, se riguarda i beni: diventa molto seria se coinvolge anche le persone. A noi professionisti della sicurezza spiace sempre leggere sui giornali di intrusioni ed aggressioni che con un adeguato, ma non impossibile investimento (un sistema come quello illustrato non costa più di 4.000 €) avrebbero potuto avere ben altri esiti.
Anche chi già possiede un sistema di allarme, magari vecchiotto e non più adeguato, può integrarlo con adeguati apparecchi di nuova concezione, tali da rendere il sistema ancora fruibile per molti anni.
Qualunque centrale di allarme può controllare appositi apparecchi ricetrasmettitori via radio, ad esempio R-Evolution 4 o 12 di Silentron, i quali possono gestire a loro volta rivelatori senza fili, sia interni che perimetrali che esterni, nonchè ulteriori telecomandi, tastiere e sirene senza fili ed anche dissuasori aggressivi.
La gamma di apparecchi periferici è la stessa descritta nel precedente articolo SISTEMI DI ALLARME ANTI INTRUSIONE/AGGRESSIONE SENZA FILI, ed è compatibile con i ricevitori sopra menzionati, che ne controllano l'esistenza in vita, la carica delle pile, la possibile manomissione ed i segnali di allarme, attivando uscite a relè, che possono essere connesse agli ingressi disponibili sulla centrale.
Pertanto non è detto che si debba necessariamente gettare via il vecchio sistema di allarme: un installatore professionale può facilmente verificare se sia il caso oppure basti "aggiornarlo".
L'operazione è più complessa per quanto riguarda gli aspetti video, ma in questo caso si possono utilizzare telecamere WiFi stand alone per avere comunque tutto sotto controllo, indipendentemente dalla centrale di allarme. Ciò che è fondamentale nel contesto "sicurezza" è che qualunque apparecchio installato ee/o comunque asservito all’impianto di allarme sia autoalimentato, cioè in grado di funzionare per qualche ora anche in assenza di corrente, poiché eventuali carenze di questo aspetto permettono all'intruso di vanificare tutto commutando un semplice interruttore, spesso alla portata di chiunque.
Come sempre Silentron è stata fra le prime Aziende a recepire la forte richiesta di protezione esterna dell’utenza privata, tant’è che fin dal 1998 ha posto in commercio appositi rivelatori di costo contenuto, adatti a proteggere esternamente il perimetro dei locali ad uso residenziale, in modo da garantire maggiore sicurezza agli occupanti.
L’allarme improprio
Come noto a tutti, il maggior problema da risolvere in questo caso è legato ad allarmi impropri potenzialmente frequenti, viste le numerose possibili cause: animali, insetti, fenomeni meteo, piante, oggetti volanti trascinati dal vento e così via, che sono tutte indipendenti dalla pur ottima qualità dei rivelatori utilizzabili.
La gestione della segnalazione di allarmearrow_drop_up
Per dare soluzioni di sicurezza all’utente limitando al minimo i disagi non è sufficiente fabbricare rivelatori tecnicamente efficienti, ma occorre gestirli in modo intelligente, prevedendo e riducendo al minimo tutte le possibilità di allarme improprio.
È quanto propone Silentron con i seguenti prodotti:
Linea Silenya HT
5512 e 5514: Rivelatori di movimento a doppia tecnologia, 22 e 12m di portata, con lente a ventaglio orizzontale.
Linea Silenya HT
5512 e 5514: Rivelatori di movimento a doppia tecnologia, 22 e 12m di portata, con lente a ventaglio orizzontale.
Linea Silenya Advanced
7132 PIR plane: rivelatore di movimento fino a 12m con lente a ventaglio orizzontale. Il modello 7133 è la versione antiaccecamento.
7137 PIR Control AA: rivelatore di passaggio a tenda verticale, con antiaccecamento e doppio sensore per il controllo del verso di transito, adatto alla protezione di porte e finestre
7139 Pir LR AA: rivelatore di movimento fino a 22m con lente a fascio stretto
7143 DT plane AA: rivelatore di movimento antiaccecamento a doppia tecnologia, portata 12m con lente a ventaglio orizzontale.
Caratteristiche comuni: tutti i rivelatori sono in classe III, esterno protetto, dotati di calotta di protezione e staffa orientabile, programmabili con singola e/o doppia rilevazione, regolabili in sensibilità, integrazione e conteggio impulsi.
La protezione a ventaglio orizzontale: grazie al tipo di lente utilizzata, i rivelatori "plane" della linea Advanced e quelli della linea HT possono evitare di segnalare piccoli animali in funzione della altezza di installazione, che dovrà essere appena maggiore di quella degli animali domestici circolanti nell’area. Inoltre, regolando opportunamente la sensibilità ed il tempo di intervento della parte ad infrarossi e di quella radar (regolazioni separate) possono essere eliminate segnalazioni dovute all’attraversamento veloce del volume protetto da parte di insetti, piccoli uccelli o foglie portate dal vento.
Azzerare i falsi allarmi: la funzione AND di tutte le centrali Silentron consente di programmare due rivelatori contrapposti, installati a protezione della stessa area, dando luogo ad allarme soltanto per la segnalazione di entrambi entro un certo tempo. In questo modo si evitano allarmi dovuti ad occasionali bersagli veloci e/o movimenti di piante o vegetazione varia, ovviamente se almeno uno dei rivelatori non è interessato da questa possibilità.
Limitare i l disturbo della quiete: tutte le sirene Silentron suonano a forte intensità, ma possono anche soltanto parlare, se abbinate ad un rivelatore esterno. L'avviso vocale udito dall’intruso ha lo stesso effetto dissuasivo di una sirena urlante, ma ha un impatto decisamente minore sia sulla quiete pubblica che su quella dell’utente stesso: con questa soluzione anche un eventuale "falso allarme" è tollerabile, considerata l’importanza di essere avvertiti tempestivamente in caso di intrusione: con infissi standard, il tempo che passa fra lo scasso e la penetrazione è di circa 200 secondi... che potrebbero anche salvare la vita.
Impiego di centrali, telecomandi, tastiere
1. Centrali SilenyaPhone arrow_drop_up
Modificare sempre il codice 0 0 0 0 di fabbrica per l'accesso alle funzioni poiché lasciando quello alcune funzioni possono essere compromesse.
Se i messaggi non partono verificare:
1) di aver registrato il messaggio.
2) di averlo abbinato ad almeno un numero telefonico.
3) di non aver escluso/modificato l'abbinamento all'evento
4) di non aver modificato (se non utilizzati) lo stato degli ingressi di comando via filo e non avervi collegato nulla incidentalmente: gli ingressi via filo si abilitano alla prima connessione, per cui un contatto occasionale potrebbe abilitarli creando situazioni di malfunzionamento.
2. Centrali 5007/C e 5008/C arrow_drop_up
Il comunicatore digitale di questi modelli non deve necessariamente essere collegato alla Vigilanza.
Inserendo il numero di cellulare dell'utente o di suoi amici si invia loro un messaggio sonoro in caso di allarme, che, unito all'indicazione del chiamante che appare sul display del cellulare permette di identificare benissimo il motivo della chiamata.
Le centrali con comunicatore costano meno di quelle normali + combinatore vocale.
3. Cellular Silent + sirene arrow_drop_up
Cambiando il codice utente dell'apparecchio le eventuali sirene dell'impianto vanno riprogrammate, poiché il codice utente è parte del codice radio del sistema.
4. Programmazione Jolly arrow_drop_up
Le centrali e le sirene Jolly cambiano il loro funzionamento in relazione agli apparecchi che vi sono stati programmati: è quindi necessario eseguire sempre correttamente il "reset" generale prima di programmarle, per essere sicuri che non vi siano residui di programmazione effettuata dal nostro collaudo.
Impiego di rivelatori da interno ed esterno
1. Sensor Top arrow_drop_up
Se un contatto supplementare collegato alla morsettiera sull'ingresso NC non funziona verificare di aver tolto il ponticello di blocco dell'ingresso (modelli precedenti) oppure portato su OFF il dip-switch 6 (modello attuale).
Se avvicinando ed allontanando il magnete al corpo sensore il led non si accende (non trasmette) verificare di aver avvicinato il magnete dalla parte giusta, cioè dove si trova l'ampolla reed.
Se per qualche motivo si devono spostare i dip-switch dopo aver già programmato un SENSOR occorre cancellarlo e riprogrammarlo affinché la centrale rilevi le nuove impostazioni dei dip-switch.
2. Silent Pir arrow_drop_up
Falsi allarmi: escludendo errori di posizionamento, di regolazione della sensibilità, il passaggio di animali di tutti i generi, foglie/giornali e simili portati dal vento direttamente sulla lente, illuminazione solare diretta e improvvisa, la più probabile causa di allarmi impropri è data da movimenti di aria più calda o più fredda rispetto all'ambiente che interessino l'area immediatamente davanti al rivelatore. Occorre quindi considerare la possibilità che questo si verifichi e porvi rimedio: ad esempio l'effetto del sole battente su una superficie che accumula calore durante il giorno può creare allarmi notturni dovuti al rilascio di calore dalla superficie stessa.
Utilizzo in AND: l'impiego in esterni di due rivelatori in AND a protezione della stessa area è consigliabile al fine di ridurre drasticamente le possibilità di allarmi impropri (vedi falsi allarmi), ma occorre posizionare accuratamente i due rivelatori, che devono essere distanti fra loro (6-8m) ed orientati in modo tale che i due "ventagli" di protezione proteggano pressappoco la stessa area da due punti diversi, ma possibilmente rilevino in successione, onde evitare collisioni del segnale radio.
Impiego delle barriere i.r.
1. Laserbeam arrow_drop_up
Controllo carica delle pile al litio: brevi beep quando si attraversa una barriera indicano che la pila comincia a scaricarsi, ma l'apparecchio può funzionare correttamente ancora per molti mesi, per cui non è il caso di sostituire subito la pila. Attendere la conferma della segnalazione in centrale e sostituire la pila solo in questo caso.
Falsi allarmi: escludendo errori di programmazione (posizione dei dip-switch) il passaggio di animali di tutti i generi, foglie/giornali e simili portati dal vento, illuminazione solare diretta, la più nota e verificata causa di falsi allarmi è l'errato allineamento orizzontale: spesso i muri ove le barriere vengono fissate sono lievemente divergenti o comunque irregolari, tali da comportare leggeri piegamenti della barriera o comunque non permettere l'allineamento corretto. In questo caso la barriera funziona male, in quanto i ricevitori infrarossi ricevono solo una piccola percentuale del segnale trasmesso: questa situazione comporta un funzionamento generalmente corretto, ma con casuali e ripetuti falsi allarmi. È quindi necessario verificare accuratamente il corretto allineamento delle barriere, magari utilizzando un puntatore laser, prima di ipotizzare un guasto dell'apparecchio, percentualmente molto raro.
Blocco del funzionamento in fase installativa: può capitare che per esigenze di programmazione e successiva posa in opera sia necessario alimentare e disalimentare le barriere, inserendo e togliendo le pile. Occorre sempre attendere almeno 30 secondi prima di reinserire una pila precedentemente tolta, onde evitare blocchi del mP dovuti a sbalzi repentini di alimentazione, inevitabili in una apparecchiatura ad alta impedenza (e bassissimo consumo) quale Laserbeam.
Impiego di sirene varie
Nessun argomento
Impiego di ricevitori vari
1. Ricevitori vicini arrow_drop_up
Pur essendo rigorosamente entro i valori previsti dalle Normative di riferimento, i ricevitori (tutti) irradiano segnali elettromagnetici, per cui è altamente sconsigliabile installare due o più ricevitori vicini fra loro.
Nel caso effettuare prove preventive.
Impiego dei combinatori su rete fissa e GSM
1. Combinatori Vocalphone arrow_drop_up
Modificare sempre il codice 0 0 0 0 di fabbrica per l'accesso alle funzioni poiché lasciando quello alcune funzioni possono essere compromesse.
Se i messaggi non partono verificare:
1) di aver registrato il messaggio.
2) di averlo abbinato ad almeno un numero telefonico.
3) di aver collegato l'ingresso esclusivamente all'uscita della centrale (possono sorgere problemi di soglia se lo stesso segnale comanda sia il combinatore che una sirena o altro: in questo caso separare i comandi con 2 diodi).
4) di aver programmato l'ingresso in modalità NC/NO compatibile con l'uscita della centrale.
5) di aver impostato correttamente gli ingressi di blocco in funzione del comando filare utilizzato
2. Codice utente arrow_drop_up
Se si dimentica il codice utente occorre scollegare l'alimentazione dell'apparecchio, ricollegarla dopo almeno 1 minuto ed entrare con il codice di fabbrica "0 0 0 0".
Reimpostare poi un codice utente e memorizzarlo; le programmazioni non vanno perdute.
3. Batterie dei cellulari arrow_drop_up
A differenza delle batterie normalmente usate nel settore allarmi, quelle dei cellulari sono "consumer", quindi durano molto meno: normalmente dai 6 mesi ai 18 mesi, secondo la qualità e la tecnologia di produzione, per cui non c'è da stupirsi se dopo tempo non funzionano più.
Considerato l'elevato assorbimento dei cellulari in chiamata, è sostanziale che la loro batteria sia buona, poiché la corrente di ricarica non è sufficiente per effettuare chiamate.
Ciò comporta che l'apparecchio potrebbe sembrare che funzioni in stand-by, ma in chiamata si blocca.
OGGI è però disponibile GSM POWER, che consente di sostituire la batteria del cellulare a costi inferiori rispetto ad una nuova batteria ed in modo definitivo.
Utilizzando GSM POWER il telefono viene alimentato direttamente dal combinatore e dalla sua batteria tampone (normalmente 6V 1,2 Ah), migliorando le prestazioni ed eliminando le segnalazioni di "batteria bassa", che bloccano l'apparecchio.
Impiego di altri apparecchi
Nessun argomento
Problematiche commerciali
1. Contratti di installazione arrow_drop_up
In ogni caso, ma particolarmente dopo l'entrata in vigore della legge che prevede 2 anni di garanzia obbligatori (prossimamente negli "argomenti di interesse" su questo sito) è fondamentale che il rapporto col cliente sia regolato da un contratto serio.
Per tutelare gli installatori dei nostri prodotti ed anche gli utilizzatori stiamo mettendo a punto supporti in questo senso, con l'aiuto del nostro servizio legale.
2. Dimensionamento degli impiant arrow_drop_up
Per progettare un buon sistema di allarme occorre non dimenticarsi la sua finalità principale, che è IMPEDIRE IL FURTO, quindi DISSUADERE.
Pertanto deve esistere una corretta proporzione fra il numero degli elementi di rivelazione e controllo e quello dei mezzi di dissuasione/avviso, con diretto riflesso sui costi.
In sostanza un impianto con 10 rivelatori ed 1 sola sirena è errato: al primo furto se ne accorge anche il cliente, ed è cattiva pubblicità per tutti.